Definizione di Economia Circolare: cos’è, come funziona?

ASM SET 19/mag/2020
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Se sei finito sulla nostra pagina, è molto probabile che tu abbia digitato “ definizione economia circolare ” perché sei alla ricerca di una spiegazione chiara, semplice e concreta di cosa sia questo approccio economico rispettoso dell’uomo e dell’ambiente.

Se hai già provato a chiarirti le idee in merito, senza successo, niente paura: è tutto normale.

Ciò è accaduto non perché i concetti che ruotano attorno al sistema circolare siano complessi o irrealizzabili ma semplicemente perché, per comprendere fino in fondo tutti i principi che regolano questo innovativo modello economico, è opportuno adottare prima di tutto una mentalità differente.

Questo è, probabilmente, il principale motivo che ti ha impedito di capire realmente cos’è l’economia circolare e come funziona

Ciò che nessuno ti ha ancora detto è che non si può parlare di economia circolare se, prima di tutto, non si prendono le distanze dalla mentalità e dall’etica che hanno reso possibile fino ad oggi un’economia di tipo lineare, basata sull’ipersfruttamento delle risorse naturali e finalizzata unicamente alla massimizzazione dei profitti.

Per cercare di comprendere meglio l’economia circolare, chiediti prima se il sistema produttivo attuale fondato sui concetti di produci-usa-getta possa essere sostenibile ancora per molto.

Leggi anche: Economia lineare e circolare: principali differenze

Quando avremo consumato tutte le nostre risorse naturali per creare prodotti dal breve utilizzo, che non possono essere riparati o riciclati e finiscono inevitabilmente ad ingigantire la pila di rifiuti nelle discariche, la nostra Terra sarà ancora un posto abitabile?

Ecco perché l’economia circolare non può essere una scelta ma deve diventare una necessità per tutti e la si può comprendere e mettere in pratica solo cambiando la nostra mentalità e il nostro approccio ai sistemi produttivi.

Fare economia circolare significa, prima di tutto, adottare uno stile di vita sostenibile, etico e che faccia bene a tutti.

Nel prossimo paragrafo, allora, proviamo a fornirti una definizione di economia circolare che sia chiara, diretta e facilmente comprensibile grazie anche a piccole cose concrete che puoi mettere in atto sin da subito per fare la tua parte ed aiutare il pianeta. Ecco quindi alcuni esempi di economia circolare.

economia circolare

Definizione economia circolare: come funziona il nuovo modello sostenibile

Una delle definizioni di economia circolare più classiche ormai è quella enunciata da Ellen MacArthur, la fondatrice dell’omonima fondazione americana che si impegna nel portare avanti gli ideali di sostenibilità e rispetto dell’ambiente.

Secondo le sue parole, infatti, si tratta di un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. Ciò significa che tutto ciò che viene prodotto secondo l’ideale circolare non ha un inizio e una fine ma viene rigenerato continuamente per dar vita a nuova materia produttiva inesauribile.

In questo senso, l’economia circolare prende ispirazione dalla natura

L’evoluzione naturale, infatti, segue da sempre un processo ciclico dove nulla viene sprecato ma tutto, compresi gli scarti, può dare origine a nuova vita.

Se l’obiettivo è quello di rimettere in circolo tutto ciò che produciamo invece di buttarlo, allora dobbiamo pensare prima di tutto a produrre oggetti che possano avere più vite o trasformarsi in nuove risorse, le cosiddette materie prime seconde.

Nell’economia circolare, infatti, i materiali produttivi dovrebbero essere di due tipi:

  • Biologici: per poter essere reintegrati nella biosfera. 
  • Tecnici: per essere riciclati e rivalorizzati al fine di conferirgli nuove destinazioni d’uso.

In questo modo, per mandare avanti i processi produttivi non sarà più necessario attingere dalle risorse naturali, che non sono infinite, ed impoverire il pianeta.

Al tempo stesso, ogni oggetto che avrà raggiunto il suo fine ciclo vita non contribuirà più ad accrescere la mole sproporzionata di rifiuti già prodotti finora, ma costituirà materia necessaria per nuove produzioni.

L’economia circolare, quindi, può essere definita come un insieme di principi che danno vita ad un sistema economico che ha come obiettivo finale quello di eliminare completamente sprechi, scarti e rifiuti e si autoalimenta senza distruggere le risorse naturali, proprio come avviene in natura.

Quindi se eri convinto che l’economia circolare consistesse solo nella riduzione e riciclo dei rifiuti, beh, dobbiamo deluderti. Quello infatti è solo uno dei principi e obiettivo del sistema. L’economia circolare è molto di più!

I principi dell’economia circolare possono essere visti come delle linee guida che ci aiutano a produrre e consumare in maniera consapevole e sostenibile, in modo da contribuire alla crescita economica del paese ma preservando l’ambiente e tutto l’ecosistema. 

In altre parole, ci aiutano a creare una società in cui si possa vivere al meglio e nel pieno rispetto del pianeta.

Arrivati a questo punto forse ti sentirai di nuovo confuso e disorientato; non preoccuparti perchè ora metteremo da parte le definizioni e gli aspetti teorici per lasciare spazio ai casi pratici, che ti aiuteranno a comprendere concretamente di cosa stiamo parlando.

Leggi anche: Economia circolare esempi

Economia circolare, tutto ha inizio dalla progettazione

Ricordi cosa ti abbiamo detto all’inizio, che per comprendere l’economia circolare serve prima di tutto cambiare mentalità?

Ecco allora, facciamo un passo indietro e dal processo produttivo torniamo all’ideazione, quindi alla testa.

Un prodotto realizzato secondo i principi dell’economia circolare deve innanzitutto essere pensato per questo scopo.

Questo è ciò cui fa riferimento il primo principio dell’economia circolare, l’eco-progettazione.

Nella fase progettuale di qualsiasi prodotto si definisce ben l’80% del suo impatto ambientale.

Per l’economia circolare questo step è il più importante di tutto il processo produttivo perché, nella maggior parte dei casi, le scelte fatte a monte generano conseguenze a cui non si può rimediare una volta che il prodotto viene messo in commercio.

In questo senso, l’eco-design si propone di progettare un prodotto o un servizio che ha un impatto ambientale zero (o comunque minimo), sia nella sua realizzazione, che nel suo utilizzo e infine nel suo smaltimento.

Uno dei più virtuosi casi di eco-progettazione è offerto da Karton, un’azienda che realizza pezzi di arredamento in cartone partendo dai contenitori d’asporto delle pizze o dalle scatole di imballaggio.

Dal sito www.kartongroup.com.au

Mediante la tecnica dell’incastro a vista, quindi senza l’utilizzo di colle chimiche, vengono prodotte scrivanie, librerie, poltrone, letti e altri oggetti d’arredamento solidi, ecologici e totalmente riciclabili.

I prodotti sono pensati per con l’intento di incidere veramente pochissimo sull’ambiente e produrre numerosi benefici, in particolare:

  • Sono realizzati con cartone riciclato, quindi non si servono di nuove materie prime. 
  • Sono privi di composti e materiali chimici che possono avvelenare il pianeta.
  • Hanno un costo molto basso data la natura della materia che li compone.
  • Vengono spediti disassemblati in modo da limitare il consumo di imballaggi e facilitare il trasporto.
  • Sono riciclabili al 100%.

Avresti mai pensato che un prodotto così povero (il cartone) potesse dar vita a tutto questo? La bella notizia è che non serve essere un ingegnere o un designer professionista per dar vita a prodotti di eco-design utili e innovativi come questi. 

Sai che anche tu puoi cimentarti nell’ideazione di prodotti che hanno un’utilità e fanno bene all’ambiente? Come? Utilizzando i materiali di scarto o gli oggetti dismessi che hai in casa.

Ti piace il vino? Il sughero dei tappi è un materiale isolante e termoresistente, perfetto per realizzare degli originali sottopentola a costo zero.

La tua maglietta preferita è ormai scolorita o logora? Non buttarla! Prendi ago e filo e ricavane un sacchetto in tessuto per contenere gli acquisti la prossima volta che andrai a fare la spesa.

Come fare economia circolare in casa

Adesso che ti è più chiaro cos’è l’economia circolare e come funziona, sappiamo bene che può sembrarti un idea difficilmente realizzabile in autonomia. 

Non puoi mica inventare, creare, riciclare, rinnovare e smaltire tutto da solo, no?

Il ruolo delle aziende produttive è fondamentale nella realizzazione di un processo economico di tipo circolare. 

Il loro compito, infatti, è quello di creare nuovi modelli industriali che abbiano un impatto rigenerativo sull’ecosistema e sulla società.

Tu allora cosa puoi fare per contribuire attivamente? Puoi fare delle scelte etiche e sostenibili, prima di tutto.

Tieni sempre presente che sono i consumatori i principali responsabili dell’economia, con i loro bisogni, le loro necessità e, soprattutto, le loro scelte.

Le tue scelte in questo senso, allora, sono essenziali per la realizzazione di una società che vive, produce e consuma secondo i principi di circolarità.

Produci e compra sano

Se, quando vai a fare la spesa, scegli prodotti naturali invece di quelli industriali e chimici, hai già offerto un prezioso contributo.

A tal proposito, hai mai pensato di iniziare a produrre in casa alcuni dei prodotti che utilizzi quotidianamente? Detergenti, deodoranti, shampoo e perfino il dentifricio sono tutti prodotti che puoi realizzare in casa con ingredienti semplici e naturali, a costo ridotto e a vantaggio della tua salute.

Per i prodotti della terra invece rivolgiti al contadino, che non utilizza pesticidi e ti garantisce genuinità e gusto. 

Scegli prodotti sfusi che potrai riporre nel tuo sacchetto di stoffa, o con packaging riciclabile in alternativa.

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Prima di acquistare un prodotto che potrebbe servirti per poco tempo e rimanere inutilizzato per la maggior parte, scegli di rivolgerti ai servizi di sharing dove potrai condividere il prodotto con altri utenti e pagare solo il prezzo del noleggio invece che di acquisto.

Un esempio? Se stavi pensando di acquistare un’automobile da usare quando devi compiere spostamenti, risparmia questi soldi e affidati a servizi di car sharing come Enjoy per muoverti in città o Blablacar per le tratte più lunghe.

Differenzia, ricicla, riusa

In casa differenzia i rifiuti e cerca di riutilizzare i prodotti con usi alternativi.

Un vasetto di marmellata può diventare un contenitore per minuterie, un portaspezie o trasformarsi in un’elegante candela, una confezione in plastica di bagnoschiuma può diventare invece un pratico portapenne.

Ogni qualvolta ti è possibile, elimina la plastica.

Preferisci borracce riutilizzabili alle bottiglie usa e getta, così come per le stoviglie e le posate.

Scegli l’economia etica

Infine, scegli di acquistare prodotti realizzati secondo tutti i principi dell’economia circolare.

Tra questi rientra anche il concetto di eticità produttiva, che non riguarda solo i beni materiali ma anche il valore umano.

Le aziende che sfruttano i dipendenti, che non fanno valere i loro diritti, che discriminano e si arricchiscono a discapito della forza lavoro, non sono sostenibili né possono essere considerate associabili al sistema circolare.

Tutte queste realtà, infatti, contribuiscono a creare il più grande dei rifiuti nella società civile: il rifiuto sociale.

Leggi anche la nostra guida sull’Economia circolare.

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