Differenza tra Green Economy ed Economia Circolare

ASM SET 15/giu/2021
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I disastri economici e ambientali che si sono susseguiti negli ultimi decenni sono segnali forti che il pianeta ci sta inviando come richiesta di aiuto. Nonostante le azioni intraprese per la salvaguardia ambientale, tali eventi continuano a ripetersi in proporzioni via via sempre più preoccupanti.

È evidente, quindi, che quanto fatto finora non si è rivelato sufficiente per arrestare il fenomeno. 

Il modello economico lineare attuale non appare in grado di rispondere a queste crisi. Al contrario, si è rivelato essere proprio il principale responsabile di quanto sta accadendo al pianeta. Questo infatti non è più sostenibile in un luogo in cui la popolazione mondiale raggiungerà i nove miliardi di persone nel 2050.

La formula take – use – dispose che caratterizza l’economia industriale della nostra società è diventata una vera e propria bomba ad orologeria e, man mano che la popolazione cresce, i suoi effetti devastanti si fanno sempre più evidenti.

Non è un caso, quindi, che l’economia lineare sia stata messa in discussione proprio in seguito alla crisi mondiale del 2008 che ha colpito la finanza, il petrolio e l’alimentazione.

È in questa occasione che il Programma Ambientale per le Nazioni Unite (UNEP) presenta il Global Green New Deal (GGND).

I cardini del GGDN sono la riduzione del carbone come fonte energetica e impegno nel sostegno per lo sviluppo dei paesi più poveri. Si parla quindi di Green Economy come il nuovo paradigma da seguire per un futuro più sostenibile

Infatti, la strada del risanamento a livello mondiale non passa soltanto attraverso misure strettamente economiche, ma anche considerando l’impatto socio-ambientale delle stesse.

A livello europeo, nel luglio 2014 un altro importante modello di gestione è andato ad affiancare la Green Economy: l’Economia Circolare

Sebbene i due modelli funzionino bene insieme, però, non sono da intendersi come intercambiabili o sinonimi. 

Vediamo allora qual è la differenza principale tra la Green Economy e l’Economia Circolare partendo dalla definizione delle stesse.

Cos’è la Green Economy

La Green Economy è un modello economico che permette alla società di vivere in armonia con un ambiente che non ha risorse infinite, rispettandolo.

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Il sistema attuale non è adatto a sostenere la crescita della popolazione mondiale, perché procede per esaurimento delle materie prime. Per progredire, invece, è fondamentale imparare a tutelarle.

La Green Economy ha infatti lo scopo a lungo termine del benessere sociale nel rispetto dell’ambiente.

L’organizzazione dei processi produttivi passa dall’efficientamento delle risorse. Si predilige quindi un approccio che massimizza l’uso delle materie prime, che evita di creare scompensi ambientali e dannose emissioni nell’atmosfera.

L’idea di fondo non è quella di porre dei vincoli allo sviluppo ma piuttosto di favorirlo trovando il giusto modo per utilizzare le risorse naturali, senza sfruttarle in senso negativo.

Di conseguenza, nella Green Economy un passo imprescindibile per ogni progetto di produzione è l’analisi dell’impatto ambientale, reale e potenziale, che ne potrebbe scaturire. 

Un’economia green preferisce le fonti rinnovabili rispetto a quelle ad alta emissione di CO2 e mira alla riduzione degli scarti. L’investimento in un modello di produzione green assicura inoltre una riduzione dei costi per le aziende. 

I vantaggi di questa transizione economica e sociale sono tantissimi. Principalmente, meno scarti da smaltire, processi produttivi più efficienti e uso di energie rinnovabili al posto dell’acquisto di carbone o petrolio.

Infatti, puntando alla Green Economy crescono anche le opportunità nel mondo del lavoro (i cosiddetti green jobs), perché nascono nuove mansioni che richiedono competenze specifiche.

Questi sono soltanto alcuni dei motivi e dei vantaggi che hanno portato la Commissione Europea e il resto del mondo a farsi promotori dell’economia verde. I cambiamenti da mettere in atto riguardano sia le imprese che i privati cittadini e non sorprende, quindi, che gli incentivi verso le emissioni zero riguardino tutti gli attori coinvolti.

Cos’è l’Economia Circolare

La Circular Economy è una strategia di sviluppo che mira a minimizzare il prelievo di materie prime inserendole in un circolo continuo. È un sistema che si rigenera, per il quale il prodotto non arriva alla fine del ciclo di vita perché viene riutilizzato.

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Una delle più complete definizioni di Economia Circolare viene da Ellen MacArthur, ex velista che dal 2009 si occupa di battaglie ambientali attraverso la sua omonima Fondazione:

«un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. […] L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro».

La circolarità tocca, quindi, tutte le fasi del processo produttivo: dalla progettazione alla produzione sino all’utilizzatore finale.

A monte si tratta di progettare e realizzare prodotti che durino nel tempo e che siano riciclabili. A valle ci sono gli utilizzatori che possono contare su prodotti efficienti e riparabili per periodi più lunghi.

Con questo approccio i prodotti durano più a lungo e la presunta fine del ciclo di vita diventa, invece, un nuovo inizio. 

Applicare il modello dell’economia circolare richiede una vera e propria rivoluzione nei processi produttivi e nel riciclaggio dei rifiuti. E proprio la gestione dei rifiuti è il punto caldo dell’economia circolare. 

L’obiettivo è quello di far migrare la maggior parte degli scarti attuali a materiale riciclabile: da rifiuto a materia prima seconda.

L’Europa e l’Economia Circolare

Anche nel caso dell’ Economia Circolare, l’attenzione dell’Unione Europea è molto alta. 

Lo scorso febbraio 2021 è stato approvato il nuovo Piano d’Azione dell’Economia Circolare con il focus su tre aree:

  • Rendere i prodotti sostenibili (durabilità nel tempo), responsabilizzando industrie e cittadini;
  • Favorire l’innovazione nei settori che più utilizzano risorse e che possono farlo in maniera circolare (es. elettronica, costruzioni e packaging);
  • Garantire la produzione di minori rifiuti.

Il successo di questo piano d’azione dipende dal grado di coinvolgimento della popolazione e delle imprese. Bisogna attuare un ripensamento nella maniera in cui si utilizzano e producono prodotti e servizi.

In questo modo si vuole consolidare l’idea per la quale la sostenibilità ambientale è responsabilità di tutti: siamo interconnessi e ognuno di noi deve fare la sua parte.

Differenza tra Green Economy e Economia Circolare

Da quanto abbiamo visto fino ad adesso sia Green Economy che Economia Circolare sono due modelli di sviluppo sui quali l’Europa sta investendo per un futuro più sostenibile.

Qual è, quindi, la differenza tra Green Economy e Economia Circolare?

L’Economia Circolare è un modello che ruota principalmente intorno al processo produttivo e all’individuo. Attraverso lo sviluppo tecnologico e l’innovazione si rende efficiente l’utilizzo delle risorse disponibili e si promuove il riutilizzo dei prodotti finali riciclandoli. In questo modo si punta a ridurre i rifiuti.

D’altra parte, l’Economia Circolare deve essere inserita in una cornice più ampia. Il cambiamento innescato dalla circolarità ha senso soltanto se riguarda le necessarie considerazioni in termini di impatto ambientale.

La Green Economy guarda allo sviluppo in maniera sostenibile, includendo nei suoi ragionamenti l’ambiente, il benessere sociale e la capacità dell’ecosistema di essere resiliente allo stress causato dall’intervento umano.

In quest’ottica, l’Economia Circolare è uno degli strumenti strategici di cui si avvale la Green Economy europea per raggiungere l’ambizioso traguardo della netraulità climatica entro il 2050.

Per fermare la crisi climatica attualmente in corso, quindi, è necessario mettere in campo tutti i mezzi sostenibili che sono potenzialmente in grado di stravolgere l’idea stessa di economia. In questo senso, economia circolare e green economy sono le armi più pulite che abbiamo a disposizione per salvaguardare sia il benessere del pianeta che quello economico della società.

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