Energia circolare: la rivoluzione energetica è alle porte

ASM SET 16/lug/2020
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Tra il dire e il fare c’è di mezzo… l’energia circolare.

Abbiamo tanto parlato di economia circolare, dei suoi principi e pilastri, di quello che puoi fare anche tu ogni giorno per contribuire a rendere più sostenibile la nostra economia e quali sono le azioni che tutti dobbiamo compiere per salvaguardare il benessere del pianeta e dell’ecosistema. 

Qualcosa si muove, è vero. Sono tante oggi le realtà commerciali che hanno scelto di dare un’impronta più green al business e promuovono il passaggio all’economia circolare, ma nonostante ciò non possiamo sottovalutare il fatto che la questione energetica rimane il punto focale di tutto il processo.

Per vincere l’attuale sfida climatica in corso, che ci chiede di fare qualcosa affinché la temperatura terrestre non aumenti ancora provocando disastri inimmaginabili, abbiamo bisogno che la nostra energia sia 100% circolare.

Siamo di fronte ad una nuova rivoluzione energetica, simile a quella a cui si è assistito nell’era industriale ma diametralmente opposta per mezzi ed obiettivi.

Oggi più che mai la salvezza del pianeta deve essere anteposta agli interessi economici e commerciali e anzi, attraverso l’adozione di un’economia di tipo circolare, è possibile associare la crescita dei paesi al rispetto dell’ambiente.

La transizione verso il progetto di energia circolare è indispensabile anche per offrire a tutto il mondo le stesse opportunità e gli stessi benefici.

Sai che ancora oggi ci sono paesi che vivono al buio e che non sono nelle condizioni di usufruire dell’elettricità o di altre fonti energetiche?

Un mondo più pulito, più sostenibile e più equo: questo è l’obiettivo che ci poniamo con l’adozione dell’economia circolare.

Stop alle materie fossili: cos’è l’energia circolare e come si ottiene

Cosa intendiamo veramente quando parliamo di energia circolare?

Un po’ come l’idea di economia circolare, essa racchiude tutte quelle forme di energia prodotte in maniera etica e sostenibile, evitando gli sprechi e l’approvvigionamento di nuova materia.

Per energia circolare intendiamo, quindi, il prodotto energetico ottenuto dalla trasformazione di fonti rinnovabili o riciclate, che permettano quindi di produrre energia senza attingere dalle risorse naturali di origine fossile, fortemente inquinanti e soprattutto limitate.

L’energia solare, eolica, idroelettrica, ad esempio, sono delle forme di energia circolare naturali, rinnovabili e illimitate.

Allo stesso modo, però, è energia circolare anche il biogas ottenuto dalla trasformazione dei rifiuti organici in impianti che operano secondo i principi dell’economia circolare.

Nel primo caso, infatti, le fonti di energia rinnovabili sono 100% naturali e non vi è il rischio che possano terminare perché senza il sole, il vento e l’acqua non ci sarebbe vita.

Inoltre, sono elementi accessibili a tutti e offrono possibilità di sviluppo anche alle popolazioni più povere.

energia circolare

Investire nella costruzione di impianti fotovoltaici o eolici in Africa, ad esempio, permetterebbe lo sviluppo demografico e il miglioramento delle condizioni di vita in un territorio ipersfruttato e martoriato dalla povertà e dagli interessi economici dei paesi industrializzati.

In ultimo, ma non per importanza, l’energia prodotta da fonti rinnovabili naturali non è inquinante e non rilascia Co2 nell’aria.

Mentre nel secondo caso, la produzione di biogas dai rifiuti organici fa fede a uno dei pilastri del modello circolare, che vede il rifiuto come nutrimento, cioè come materia utile per nuova produzione, eliminando ogni tipo di spreco.

Cradle to Cradle, dalla culla alla culla, è il principio che promuove il riciclo e il riutilizzo di scarti e rifiuti come materia prima seconda.

Il limite di questo prodotto energetico, però, sta nel fatto che i biogas sono ugualmente inquinanti, ovvero contribuiscono all’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, seppure in misura minore rispetto ai combustibili di natura fossile.

Energia circolare vantaggi: quali benefici comporta la transizione energetica?

Secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi, l’accordo storico sul clima del 2015, uno dei principali obiettivi per salvare il pianeta e la vita su di esso è quello di limitare la temperatura media globale, impedendogli di salire di oltre 2°C previsti nel secolo attuale se continuiamo a produrre ed inquinare come abbiamo fatto finora. 

Le energie rinnovabili, in combinazione con il miglioramento dell’efficienza energetica, costituiscono una tra le principali soluzioni per il raggiungimento di un clima sostenibile.

Mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 °C è tecnicamente fattibile.

E, stando a quanto è emerso dalle ricerche della LUT University ed Energy Watch Group, l’adozione totale di energie rinnovabili in tutti i settori economici risulta essere anche la soluzione più economica.

Questo passaggio, quindi, sarebbe anche più vantaggioso dal punto di vista economico, sociale e ambientale rispetto al sistema derivato dai piani e dalle politiche attuali. 

Una tale trasformazione energetica globale, vista come il culmine della “transizione energetica” che sta già avvenendo in molti paesi, può contribuire a creare un mondo che sia  più prospero e inclusivo. 

In questo senso, mentre abbiamo visto che percorsi diversi possono mitigare il cambiamento climatico, come nel caso dei biogas, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica sembrano essere l’unica strada da percorrere per ottenere la maggior parte dei tagli alle emissioni necessarie.

Insieme possono raggiungere il 90% delle riduzioni delle emissioni di CO2 legate all’energia attraverso l’utilizzo di tecnologie sicure, affidabili, convenienti e ampiamente disponibili.

Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica devono, per questo motivo, espandersi in tutti i settori.

La quota totale di l’energia rinnovabile deve passare quindi dall’attuale 18% a circa il 67% entro il 2050, fino a raggiungere un’economia energetica ideale dove il 69% dell’energia di tipo solare, quella eolica ricopre il 18%, l’idroelettrica il 3%, mentre la bioenergia il 6% e la geotermia il 2%.

Tutto ciò deve essere accompagnato da un significativo miglioramento dell’efficienza energetica, in modo da permettere a tutti di accedere alle risorse in maniera equa. 

Decarbonizzazione, risparmio economico e crescita globale sono, in definitiva, i principali vantaggi che l’energia circolare è in grado di offrire al nostro pianeta. 

Per questo motivo i governi di tutto il mondo dovrebbero incentivare la transizione energetica favorendo le realtà che si impegnano ad offrire energia rinnovabile, pulita e sostenibile ed investire in soluzioni e progetti che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi.

La nostra bella Italia sta già muovendo passi importanti in questo senso:

Con il Piano Nazionale Integrato per L’energia e il Clima 2030 si è posta l’ambizioso obiettivo di coprire il 30% del fabbisogno energetico nazionale attraverso fonti rinnovabili entro il 2030.

Il piano prevede 5 linee d’azione:

  • Decarbonizzazione;
  • Efficienza e sicurezza energetica
  • Sviluppo del mercato interno dell’energia
  • Ricerca e Innovazione
  • Competitività

Con questo progetto l’Italia mostra così l’impegno concreto del paese verso il raggiungimento della decarbonizzazione, facendo la sua piccola parte per contribuire a rendere il nostro pianeta un posto più sano e vivibile.

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