Energia rinnovabile in Africa: lo sviluppo economico è green

ASM SET 15/dic/2020
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Lo sviluppo economico del Continente Nero è imprescindibile da quello energetico.

E questo gli africani lo sanno bene. La maggior parte della popolazione è infatti pienamente consapevole delle potenzialità dell’energia rinnovabile in Africa per emergere dalla condizione di povertà.

Allora perché un terzo della popolazione non ha ancora accesso all’elettricità nella vita di tutti i giorni?

In fondo, stiamo parlando del secondo continente più grande al mondo, che è ben noto per l’enorme disponibilità di fonti rinnovabili che possiede.

A partire dal sole per l’energia solare, ad esempio, che da sola permetterebbe di colmare l’enorme gap energetico del paese.

Nel continente africano le condizioni climatiche sono altamente favorevoli allo sviluppo dell’energia circolare e sono diverse le realtà locali che si sono mobilitate in questo senso.

Dagli ultimi report, però, emerge che solo 1 persona su 2 in Africa ha accesso all’energia elettrica. La percentuale scende ulteriormente, poi, via via che ci si addentra nelle zone rurali e meno sviluppate.

Nonostante l’Africa ospiti il 16% della popolazione mondiale e l’incremento demografico è in continua crescita, la domanda energetica è veramente esigua. Infatti, solo il 6% degli africani sfrutta l’energia per le attività residenziali. Mentre continuano ad essere ancora tantissime le persone che si servono di generatori (alimentati con fonti fossili) per le attività commerciali.

In una visione più ampia, a livello mondiale, l’Africa contribuisce solo per il 2% nello sviluppo del settore delle energie rinnovabili, nonostante abbia tutte le potenzialità per guidare l’approvvigionamento energetico di tutti i paesi del mondo.

Il potenziale africano nel settore dell’energia sostenibile è immenso, eppure rimane ancora inutilizzato. Quali sono i motivi alla base di questa mancata opportunità di sviluppo?

Leggi anche: Guadagnare dagli investimenti sull’energia rinnovabile

Africa e rinnovabili: tra opportunità e limiti

Le energie rinnovabili per l’Africa costituiscono un sistema abilitante per un sviluppo economico che fatica ad arrivare.

Grazie all’energia circolare accessibile a tutti, quella metà della popolazione che attualmente non gode di questo privilegio potrebbe trovarsi finalmente nelle condizioni di migliorare significativamente la propria vita.

L’energia rinnovabile in Africa costituisce una vera e propria opportunità. Avere accesso all’energia elettrica significa avere la possibilità di cucinare pasti caldi, avere acqua potabile e illuminazione nelle case.

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Energia Eolica nel deserto

Soprattutto nelle zone rurali è ancora una pratica molto diffusa quella di bruciare legna, carbone, rifiuti e carcasse di animali per ottenere il calore necessario a scaldarsi e cucinare.

Ciò provoca non solo danni alla salute delle persone, che inalano continuamente fumi tossici, ma anche all’ambiente.

L’energia non rinnovabile, proveniente da fonti fossili, è infatti una delle principali responsabili delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Continuare ad utilizzare i combustibili, allora, non può che peggiorare la situazione.

Grazie all’energia rinnovabile in Africa sarà possibile, inoltre, accedere a tutti quei servizi che per i paesi sviluppati sono una normalità. L’accesso a internet, ad esempio, oppure l’utilizzo di elettrodomestici e strumenti tecnologici che renderebbero anche il sistema sanitario più efficiente. In più, oltre 90 milioni di bambini nell’Africa Subsahariana non sarebbero più costretti a studiare in scuole prive di energia elettrica e servizi essenziali.

Per non parlare, poi, della riduzione dei costi e dell’aumento delle opportunità di lavoro. Le energie rinnovabili costano meno rispetto a quelle ottenute da combustibili fossili e sono disponibili sul territorio in quantità decisamente maggiori.

L’Africa, così come qualsiasi altro paese, potrebbe provvedere alla produzione di energia da fonti rinnovabili in maniera autonoma, così da non dover dipendere dalle potenze più sviluppate.

La costruzione di impianti di energia rinnovabile in Africa, quindi, porterebbe non solo all’indipendenza energetica ma avrebbe anche effetti positivi sull’occupazione.

Vantaggi su vantaggi, come possiamo ben vedere. L’energia rinnovabile in Africa potrebbe essere il motore dello sviluppo del paese, l’opportunità di riscatto per uscire dalla povertà e fiorire come il mondo occidentale.

Allora cos’è che impedisce all’Africa di compiere l’importante passo verso la transizione energetica?

Leggi anche: Energia rinnovabile Italia: come si comportano le aziende in fatto di sostenibilità?

Barriere e limiti dell’energia rinnovabile in Africa

Non giriamoci troppo attorno, i limiti in questo angolo di mondo sono palesi.

Manca la mentalità, il supporto del governo, mancano le infrastrutture. Ma soprattutto mancano i fondi per colmare queste profonde lacune di approvvigionamento energetico.

Partiamo dal presupposto che, in molti paesi dell’Africa, gli abitanti vivono in condizione di estrema povertà e il reddito medio è di appena 1 dollaro al giorno.

Investire nelle fonti di energia non rinnovabile non è più, ovviamente, auspicabile. Non solo per il costo eccessivo e la scarsa disponibilità, ma anche per le questioni ambientali ben note e soprattutto quelle politiche.

Le reti elettriche, però, hanno un’estensione che non è in grado di coprire tutti i paesi, quindi vi sono alcuni luoghi che vengono completamente privati del servizio. In altri casi, la manutenzione è fatiscente e ciò comporta una fortissima perdita di performance negli impianti, che producono meno energia di quanto dovrebbero.

Non è un caso, infatti, che persino nelle città più evolute i black out siano frequenti, con ripercussioni sul sistema economico.

Installare impianti di energia rinnovabile soprattutto nelle zone rurali, allora, potrebbe costituire la soluzione alla carenza di energia. Se non fosse, però, che il processo si scontra con le resistenze locali e con l’arretratezza socio-politica.

Gli africani non sono nelle condizioni di provvedere autonomamente all’indipendenza energetica ma temono l’ennesima mossa colonialista da parte degli occidentali.

Ciò è dovuto principalmente al fatto che mancano i fondi statali per provvedere alla realizzazione di impianti efficienti, oltre a politiche e quadri normativi adeguati.

L’intervento “dello straniero” quindi è necessario se l’Africa vuole emergere dalla sua attuale condizione sfruttando il potenziale delle rinnovabili.

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Etiopia, Nigeria e Kenya: i benefici dell’energia rinnovabile in Africa

Per fortuna, non tutti ostacolano il cambiamento e in Africa vi sono alcuni paesi che si sono distinti per gli sforzi compiuti, iniziando a raccogliere i primi benefici.

Grazie anche al supporto di finanziamenti privati, visti come una forma di collaborazione e non di sottomissione, l’Etiopia è attualmente in grado di produrre il 90% della sua energia proveniente da fonti rinnovabili.

L’energia idroelettrica e da biomasse sono quelle maggiormente utilizzate ed è in programma la costruzione della più grande diga dell’Africa, in grado di produrre energia direttamente dall’acqua del Nilo.

L’energia solare, invece, è ancora scarsamente sfruttata nel continente africano, nonostante la favorevole posizione geografica.

Sia l’Etiopia che la Nigeria, però, hanno compreso il potenziale di questa risorsa e puntano alla costruzione di nuovi impianti per garantire uno sviluppo sostenibile al paese. Inoltre, la tecnologia ha permesso di realizzare dei mini impianti fotovoltaici che permetterebbero di elettrificare anche le zone più remote.

Il kit dell’azienda M-kopa, ad esempio, è composto da un pannello da 8 watt, lampade a LED e lampade solari e un caricabatterie usb per dispositivi mobili che ha un costo iniziale di 20 euro, mentre l’abbonamento costa solo 30 centesimi al giorno. La soluzione ideale, quindi, per portare l’energia anche nelle case dei più poveri.

Il Kenya, invece, punta sull’energia eolica per raggiungere il primato di alimentazione 100% rinnovabile.

In particolare, nel 2019 è entrata in funzione la centrale Turkana Wind Power, grazie alla quale il Kenya ha raggiunto il 90% di produzione di energia proveniente da fonti green.

Precedentemente, però, il paese faceva già uso dell’energia geotermica, grazie alla quale è riuscita a risparmiare milioni di euro per la spesa di energia elettrica prima ottenuta dai combustibili.

Le energie rinnovabili in Africa costituiscono quindi una valida soluzione all’arretratezza cui versa il territorio. Si tratta di una soluzione non solo più economica, ma anche qualitativamente migliore sotto diversi punti di vista.

In questo senso, gli investimenti privati o da parte degli altri paesi devono essere visti come incentivi allo sviluppo e opportunità per stringere nuove partnership internazionali.

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