Nuove fonti di energia rinnovabile: quali sono?

ASM SET 21/dic/2020
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Cosa si intende, per “nuove fonti di energia rinnovabile”? Questa è una domanda che ci siamo posti spesso, osservando la realtà “tutto intorno a noi”.

Dando un’occhiata agli articoli presenti sul sito, potrete notare che ci occupiamo di questo tema mettendolo in connessione con il concetto di energia circolare e di energia sostenibile.

In questo modo tentiamo di comporre un quadro ogni volta più completo e aggiornato della situazione.

Le fonti di energia rinnovabile, in realtà, sono sempre esistite.

Nuova è la modalità che l’uomo ha adottato per rifornirsi di energia. Innovative sono le idee che nascono per utilizzare le risorse che il pianeta offre.

Quindi, “nuove fonti di energia rinnovabile” sono quelle che vengono installate perché rappresentano una possibilità da sfruttare nel presente, per la costruzione di un futuro diverso.

Un presente e un futuro a cui tutti possano accedere con i medesimi diritti.

Illustrare questa realtà prevede una breve riflessione.

Se provassimo ad immaginare il mondo di notte, in una visione dall’alto, ci ricorderemmo di certe fotografie scattate dallo spazio. Molti di noi, seppur di sfuggita, hanno visto questo tipo di immagini in cui sono evidenti zone oscure ed altre piene di luci.

Per esempio, gli Stati Uniti sono molto illuminati, l’Africa è buia…come gran parte del resto del mondo in via di sviluppo.

Ogni volta che torneremo a guardare potremo farlo consapevoli di un punto di vista specifico: la povertà energetica, una delle questioni più importanti della nostra epoca.

Le città, i villaggi, i borghi e le metropoli sulla mappa, sono popolate da persone che possono o non possono accedere a determinati servizi. Tra queste persone ci sono i più poveri, che vivono – letteralmente – al buio.

Le nuove fonti di energia rinnovabile: presente e futuro del pianeta

Al di là della definizione in senso stretto di “energia rinnovabile” e “nuove fonti di energia rinnovabile” sappiamo che possiamo riferirci a queste risorse parlando di:

  • Energia sostenibile, in quanto modalità di trasformazione dell’energia, allo scopo di uno sviluppo sostenibile. Nel discorso, quindi, rientra l’aspetto dell’efficienza nell’utilizzo.
  • Fonti alternative di energia, ovvero quelle “alternative” all’energia non rinnovabile, a fossili e nucleari da fissione. L’energia nucleare da fusione, per esempio, viene considerata sostitutiva all’uso di idrocarburi e carbone.

Nella normativa europea (Direttiva 2009/28/CE), naturalmente, si è provveduto a rendere chiaro il discorso, esplicitando quali fonti possano rientrare in una categoria piuttosto che in un’altra.

Tra le fonti di energia rinnovabile presenti troviamo:

“…il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici”

In alcuni casi, è possibile considerare, per estensione, “fonti rinnovabili” anche il risparmio energetico e l’efficienza energetica.

Per quanto concerne le risorse “coltivabili” (terreni, pascoli, suoli agricoli), mantenere le loro caratteristiche efficaci per la rinnovabilità, dipende molto dalle tecniche per le coltivazioni e dalla modalità con cui viene sfruttata la Terra.

Potremmo addirittura dire (in maniera molto informale) che noi stessi ci troveremo ad essere una “nuova fonte”! Quanto più rinnoviamo la nostra attenzione verso l’ambiente, più risparmiamo al pianeta un certo tipo d’impatto, tanto più adeguate risulteranno le nostre azioni.

In ogni caso, una distinzione che a questo punto non può mancare è proprio quella tra le rinnovabili “classiche”, ovvero energia geotermica e idroelettrica, e le fonti rinnovabili “nuove” (dette NFER), quindi, l’energia solare, l’energia eolica e quella da biomassa.

Andiamo a scoprire invece, quali sono le nuove fonti rinnovabili, nel senso che rappresentano una novità recente per il settore.

Energia cinetica

Una forma di energia che può derivare dal movimento che gli esseri umani producono nelle loro attività quotidiane.

Si prevede che in futuro tale risorsa possa essere sfruttata come fonte di energia rinnovabile, strutturando pavimentazioni attrezzate nelle palestre o nei centri commerciali.

Chi avrebbe mai immaginato che attivando una soluzione del genere, grazie ad una semplice “camminata”, avremmo potuto approfittare di tale energia?

Energia per le centrali energetiche

Oggi, in particolar modo le centrali a idrogeno, dipendono da sistemi ibridi per ottenere energia elettrica. Questo mix è ancora costituito da combustibili fossili ed energia rinnovabile.

La novità è che per il prossimo futuro verrà eleminato totalmente lo sfruttamento di fonti non rinnovabili in modo da produrre (per esempio) idrogeno facendo riferimento solo all’energia solare.

BioEnergia

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Non è una novità nell’ambito del discorso della transizione da economia lineare a circolarità. Quelli che prima venivano considerati scarti, oggi non sono semplicemente rifiuti. Anzi, acquisiscono sempre più valore.

La bioenergia, quindi, è il risultato di un complesso processo, in cui dagli scarti degli organismi biologici, viene prodotta una risorsa preziosa. Un perfetto esempio di energia circolare.

Investire nelle nuove fonti di energia rinnovabile: qual è lo scopo?

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha fatto dell’energia rinnovabile e della sua capacità di portare le nazioni “meno ricche” a nuovi livelli di prosperità, la tematica centrale durante molti incontri ufficiali. Le nuove fonti di energia rinnovabile descrivono la possibilità di un approccio innovativo.

A costi relativamente contenuti, in certi casi, possono collegare aree remote del pianeta alla rete globale impegnata nella sfida della trasformazione.

Ban sostiene che se l’energia è linfa vitale per l’economia mondiale, l’energia rinnovabile consiste soprattutto in una “infusione di umanità” del mercato finanziario.

Nei suoi discorsi non sono mai mancati appelli appassionati per un movimento che possa integrare la politica, gli affari e la difesa dei diritti umanitari.

Secondo lui, per attuare la transizione dall’energia non rinnovabile a quella sostenibile:

“Ciò di cui abbiamo più bisogno è una leadership politica forte e sostenuta per portare avanti questa rivoluzione dell’energia pulita alla velocità adeguata e nelle dimensioni necessarie”

Ban e le Nazioni Unite categorizzano tre settori energetici in cui è necessario fare progressi significativi, grazie alle nuove rinnovabili:

  • Un settore è quello che riguarda l’accesso ai servizi moderni
  • Un altro concerne l’efficienza energetica
  • Quindi, la quantità di nuove fonti di energia rinnovabile rispetto al mix energetico complessivo, che dovrebbe raddoppiare

Tutto ciò, darà “luce” a quelle parti del mondo che attualmente affrontano grosse difficoltà.

Grazie agli sforzi comuni potremo ottenere maggiore salute, una migliore alimentazione, governi più stabili e un più alto livello di istruzione.

Fonti rinnovabili: alternativa promettente

Gli sviluppi della tecnologia più avanzata, le start up del settore energetico, le idee e i progetti inerenti al settore dell’energia rinnovabile in Italia e nel mondo: tutto ci parla di una transizione inarrestabile.

Le condizioni sono complesse.

Sono vari e vasti i dati da tenere in considerazione.

A livello planetario, sono circa 7,7 milioni i posti di lavoro associati all’industria delle energie rinnovabili.

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Questa è stata una delle conseguenze del fatto che, a partire dal 2015, oltre la metà di tutta la capacità installata è pervenuta da fonti di energia rinnovabile.

Il settore del solare fotovoltaico risulta essere il più grande datore di lavoro rinnovabile.

Allo stesso tempo, secondo la Banca Mondiale, più di 1,4 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’elettricità.

Si tratta per lo più di popolazioni dell’Asia rurale e dell’Africa. Ma questa è solo una parte.

Circa 3 miliardi di persone utilizzano legno, carbone e letame per cucinare e riscaldarsi.

Eppure, visionando i rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, apprendiamo che il potenziale tecnico delle tecnologie per le energie rinnovabili, supera di gran lunga l’attuale domanda globale di energia.

Secondo il rapporto, più del 90% di questo potenziale deve ancora essere sfruttato.

Raggiungere l’accesso universale ai moderni servizi energetici entro il 2030 richiede costanti investimenti di capitale, fino a 40 miliardi di dollari all’anno.

Così, neppure la pandemia di Covid 19 ha arrestato la crescita delle nuove fonti di energia rinnovabile progettate per sostituire, nel tempo, l’energia non rinnovabile.

L’agenzia Iea sostiene che solo il 10% della potenza installata proviene da gas e carbone.

Mentre, quella prodotta da energia rinnovabile arriverà a 200 gigawatt. Soprattutto grazie alla Cina e agli Stati Uniti, che rimangono i luoghi in cui anche la domanda è maggiore.

Sulla base di questa tendenza, comunque, è possibile ipotizzare che nel 2025 le rinnovabili diventeranno la principale fonte energetica globale, superando i combustibili fossili.

Le nuove fonti di energia rinnovabile: tecnologie per una svolta senza precedenti

Poniamo l’attenzione su alcuni ulteriori dati, per (non) concludere il discorso.

All’interno del rapporto annuale “Rinnovabili 2020” dell’Agenzia Iea (Ocse) viene calcolato che quest’anno la potenza produttiva da energia rinnovabile è in aumento per quasi il 4%. Un livello da record, ottima notizia!

A questo punto ci chiediamo: la transizione verso le energie rinnovabili, rende necessario estrarre molti materiali dalle viscere del Pianeta?

Secondo il “Global Material Resources Outlook to 2060” (sempre dell’Ocse) la massa di risorse da prelevare potrebbe aumentare (fra il 2011 e il 2060) da 79 a 167 miliardi di tonnellate.

Le tonnellate di metalli aumenteranno da 8 a 20 miliardi, quelle di minerali da 37 a 87 miliardi, quelle di biomassa da 20 a 37 miliardi…

Il passaggio dall’energia inquinante alle rinnovabili è essenziale ma bisognerà fare attenzione a non spostare il problema. Il peso della produzione energetica non può ricadere in maniera sconsiderata sull’estrazione di minerali e metalli.

Fonti rinnovabili per uno sviluppo sostenibile

Le industrie minerarie attirano investimenti perché si pongono come fornitrici di metalli cruciali nella transizione e solo un cambio di mentalità potrà evitare ulteriori impatti disastrosi.

Ci sono multinazionali, come la Anglo-American, che rendono perfettamente l’idea:

“I nostri prodotti sono critici per la riuscita della transizione verso un’economia a basse emissioni, che si fonda sulle attività estrattive responsabili”

Anche la Banca mondiale è in allarme, già nel 2017 stende un rapporto in cui parla del ruolo da protagonisti di minerali e metalli, per un futuro a basse emissioni. Quindi propone un tipo di attività legata alle questioni minerarie:“climate smart”.

Nel rapporto viene, giustamente sottolineato che: “la transizione e la decarbonizzazione dipenderanno molto da una solida, sostenibile ed efficiente industria delle miniere e dei metalli, capace di minimizzare l’impronta ecologica e climatica lungo tutta la catena.”

Le fonti rinnovabili servono a salvare l’uomo ed il pianeta, non possono essere trattate come un “cavallo di troia” per deturpamenti territoriali, insulto all’uso intelligente delle risorse, mentalità consumista e ingiustizie sociali.

Una panoramica interessante di tali problematiche viene fornita nel rapporto “A Just(ice) Transition is a Post-Extractive Transition” . Una transizione di giustizia è una transizione post-estrattiva è un titolo chiaro.

Il documento è stato redatto dalle organizzazioni War on Want e London Mining Network, con il supporto della rete globale Yes to life, No to mining.

Le implicazioni sociali ed ecologiche, sono il cuore pulsante di questo rapporto. Vengono esplorate e messe in discussione.

La questione non è: o sei con le rinnovabili o sei per il nucleare e le fonti fossili.

Stiamo parlando di “nuove fonti di energia rinnovabile” derivanti dallo sviluppo di nuovi modelli e procedure.

Bisogna prendere sul serio le disuguaglianze e le ingiustizie che è possibile trovare anche nei modelli più ambiziosi di mitigazione del clima. Abbiamo bisogno di sviluppare la capacità di affrontare le cause alla radice delle crisi, che altrimenti continueranno a costituirsi come sistemiche.

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