Sai davvero cosa mangi? Le migliori app che ti aiutano a conoscere la composizione degli alimenti

ASM SET 17/dic/2020
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Piccole, grandi, minuscole, sui quattro lati, sopra o sotto e spesso illeggibili, a meno di non dotarsi di una lente di ingrandimento degna di Sherlock Holmes.

Oggi vi parliamo di etichette, per due motivi:

  1. leggerle ci aiuta a capire cosa contengono i prodotti che mangiamo e quindi a scegliere meglio;
  2. le informazioni ci dicono cosa dobbiamo fare per evitare eventuali sprechi e avere sempre degli alimenti sani nella nostra dispensa.

Le etichette sono la cartina di tornasole del nostro benessere che si basa sempre di più su un controllo attento degli alimenti che compongono i nostri pasti.

Vogliamo sapere da dove arrivano, chi li produce, da cosa sono composti, la presenza o meno di coloranti e conservanti, le condizioni di conservazione.

Una ricerca dell’Osservatorio Ixé del 2018 ha dimostrato che gli italiani sono consumatori decisamente attenti a ciò che scelgono dagli scaffali del supermercato: il 95% degli intervistati legge le etichette e ben il 43% legge quella di tutti gli alimenti che acquista.

Purtroppo, la ricerca ha messo in luce anche la difficoltà nella lettura delle etichette, soprattutto perché spesso sono incomprensibili.

Qual è l’informazione a cui diamo priorità di lettura?

Il 75% dei consumatori si focalizza sulla data di scadenza e, in seguito, sull’elenco degli ingredienti e poi, via via, sulle altre informazioni.

Siamo diventati consumatori consapevoli per questo l’etichetta è un passaggio fondamentale che consolida il rapporto tra noi e le aziende produttrici, a cui diamo fiducia ogni giorno: deve essere chiara, completa e semplice.

In realtà, le informazioni sull’etichettatura sono regolate da una normativa europea del 2011 che è stata recepita anche in Italia.

Dovrebbe servire ad armonizzare le varie leggi nazionali e ad aiutare consumatori e aziende ad avere un rapporto di fiducia, sano e consapevole basato su 4 punti (Fonte Studio Essepi):

  • garantire un elevato grado di protezione dei consumatori;
  • garantire la libera circolazione di alimenti sicuri e sani; 
  • assicurare il diritto all’informazione sugli alimenti consumati;
  • permettere ai consumatori di compiere scelte consapevoli relative agli alimenti ed evitare pratiche che possano indurli in errore.

Tuttavia, l’esperienza quotidiana di noi consumatori ci racconta che leggere un’etichetta è un’impresa ardua, tanto che ci costringe ad impiegare in questa attività parte importante del tempo che trascorriamo nel supermercato.

Un aspetto che, soprattutto in questo momento di alto rischio per la nostra salute, è prioritario nella vita di tutti noi.

Le app e la tecnologia che ci aiutano

Per risolvere questo problema e renderci più facile la vita, in questi anni sono nate alcune app che, in vari modi, leggono per noi le informazioni presenti sulle etichette dei prodotti alimentari (e non solo).

EDO.

Partiamo dall’Italia, parlando di Edo (www.edoapp.it), nata nel 2015 vanta oltre 100.000 download.

Una app molto semplice creata da un gruppo di ragazzi romagnoli (tre tecnici informatici e una laureata in tecnologia alimentare) che sono stati tra i primi a dare risposta ad una necessità comune: capire le informazioni presenti sulle etichette, riassumendole e rielaborandole in modo chiaro ma puntuale.

Disponibile sia per Android che per IOS, si basa sulla semplicità d’uso: basta inquadrare il codice a barre presente sul prodotto per avere una scheda riassuntiva che va da 0 a 10.

L’app fa una valutazione in base ad alcuni criteri personali che l’utente introduce nei primi passi dell’installazione: stile di vita (vegano, vegetariano), intolleranze (al glutine, al lattosio per esempio), allergie (alimentari o di altro genere).

La scheda che si riceve ti dice se quel prodotto è sano per te e ti informa sulla presenza di ingredienti a cui potresti essere intollerante, allergico oppure semplicemente non si confà con il regime alimentare che stai seguendo in quel momento.

Edo restituisce un risultato su misura perché si basa sul principio per cui “ciò che fa bene a me, può far male a qualcun altro”, per questo, oltre a offrire una valutazione, consiglia anche delle alternative possibili e più sane.

La scelta finale rimane sempre nelle mani del consumatore che, come esprime il manifesto di Edo, è “al centro del nostro universo”.

Questa app, sempre in continuo sviluppo grazie al lavoro di un team specializzato che, negli anni ha continuato a raccogliere i suggerimenti degli utenti, è un vero e proprio assistente personale, da portare con sé quando si va a fare la spesa.

Yuka

Dall’Italia alla Francia: si chiama Yuka (https://yuka.io/it/) ed è una app che valuta i prodotti alimentari e anche quelli cosmetici.

Anche in questo caso il funzionamento è molto semplice: si scansiona il codice a barre della confezione e si ottiene una scheda che valuta il prodotto da zero a 100.

Qui il giudizio è espresso con degli indicatori colorati: verde scuro (eccellente), verde chiaro (buono), arancione (mediocre), rosso (scarso).

Il messaggio è immediatamente chiaro, grazie anche ad una dettagliata analisi degli elementi positivi e negativi del prodotto e ad un approccio molto personale che individua gli elementi che sarebbe meglio evitare, dandone una attenta descrizione: in questo modo si impara a conoscere il prodotto attraverso i suoi componenti e a valutarne l’impatto sulla propria saluta, eventualmente scegliendo una alternativa.

Allo stesso modo segnala i prodotti “buoni” quelli che contengono alimenti benefici come per esempio le fibre, le proteine oppure le vitamine.

Assistenti virtuali della nostra salute anche per i nostri piccoli

Due app rivolte agli adulti, ma c’è chi ha pensato anche ai nostri piccoli, come Il servizio di Educazione Nutrizionale Grana Padano che ha creato lo Zuccherometro, uno strumento che calcola lo zucchero consumato ogni giorno. Ci hanno lavorato nutrizionisti e pediatri ed è pensato per tutti i bambini (senza distinzione di genere) dai 2 ai 17 anni.

È sufficiente selezionare gli alimenti che sono stati mangiati e le relative quantità per avere un panorama esatto degli zuccheri ingeriti sotto forma di cucchiaini che poi viene confrontata con la quantità che si dovrebbe assumere quotidianamente.

In questo modo si impara a capire le giuste proporzioni, evitando un sovraccarico dannoso per la salute. Se volete, potete anche scaricare un manuale/ricettario che vi propone soluzioni alternative e con meno zucchero, anche da fare in casa.

La cura della nostra salute parte da lontano: dai nostri comportamenti (ogni volta che ricicliamo e riusiamo), dalle nostre scelte alimentari (i prodotti a km 0 e i produttori solidali, per esempio), dalla nostra consapevolezza, tutte le volte che ci chiediamo cosa stiamo mangiando.

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