Sbiancamento dei coralli: una catastrofe preannunciata

ASM SET 3/gen/2023
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Il cambiamento climatico è la principale minaccia per la barriera corallina che, con le ondate di calore marine più calde, più lunghe e più frequenti, causa lo sbiancamento dei coralli.

Uno dei tanti impatti del cambiamento climatico è infatti il riscaldamento globale, ma altri impatti sull’oceano sono l’aumento dell’intensità dei cicloni, l’acidificazione degli oceani e gli eventi meteorologici estremi.

Le barriere coralline non sono solo splendidi sfondi dai colori vivaci per serene esperienze di snorkeling: esse sono infatti vitali per la vita sulla Terra. Almeno un quarto della vita marina mondiale ha bisogno delle barriere coralline per una parte fondamentale del proprio ciclo vitale.

Nonostante la loro bellezza e importanza, le barriere coralline di tutto il mondo stanno scomparendo rapidamente. L’inquinamento dell’acqua, la pesca eccessiva e lo sviluppo costiero stanno imponendo il loro tributo alle barriere coralline a livello locale, mentre l’inquinamento minaccia le barriere coralline in tutto il mondo e rimane la loro principale minaccia.

Ondate di calore marine da record stanno causando uno sbiancamento di massa dei coralli sulla Grande Barriera Corallina e sulle barriere coralline a livello globale. Nel marzo 2022 il 91% della barriera corallina è stato colpito dallo sbiancamento.

Che cos’è lo sbiancamento dei coralli ed è possibile che i coralli si riprendano?

Quando le acque della barriera corallina rimangono troppo calde per troppo tempo, i coralli si stressano ed espellono le alghe marine colorate che vivono nei loro tessuti, chiamate zooxantelle. Le zooxantelle forniscono ai coralli cibo ed energia dal sole, grazie a un processo chiamato fotosintesi, permettendo loro di crescere e riprodursi.

Quando i coralli sono stressati da fattori quali il calore o l’inquinamento, reagiscono espellendo queste alghe, lasciando uno scheletro bianco. Questo fenomeno è noto come “sbiancamento dei coralli”. Alcuni coralli possono nutrirsi da soli, ma senza le zooxantelle la maggior parte dei coralli muore di fame.

Una barriera corallina sana può riprendersi dallo sbiancamento dei coralli, ma ha bisogno di tempo e delle giuste condizioni. Le barriere coralline impiegano circa un decennio per riprendersi completamente.

Se le condizioni tornano alla normalità e si mantengono tali, i coralli possono recuperare le alghe, tornare ai loro colori brillanti e sopravvivere. Tuttavia, temperature più elevate prolungate e altri fattori di stress, come la scarsa qualità dell’acqua, possono lasciare il corallo vivo in uno stato di debolezza. Può faticare a ricrescere, a riprodursi e a resistere alle malattie, quindi è molto vulnerabile alle malattie e alla mortalità dei coralli.

Le barriere coralline possono impiegare decenni per riprendersi completamente da un evento di sbiancamento, quindi è fondamentale che questi eventi non si verifichino frequentemente.

Se continuiamo a bruciare combustibili fossili e a usare energia non rinnovabile al ritmo attuale, è probabile che entro la metà del secolo le barriere coralline saranno colpite da gravi eventi di sbiancamento ogni anno. Questo sarebbe devastante per le barriere coralline, che non avrebbero alcuna possibilità di riprendersi.

Dobbiamo ridurre urgentemente l’inquinamento da carbonio e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, altrimenti le barriere coralline del mondo si troveranno di fronte a un futuro desolante.

Cosa provoca le ondate di calore marine che causano lo sbiancamento dei coralli?

L’estrazione e la combustione dei combustibili fossili rilasciano nell’aria l’inquinamento da carbonio, che riscalda gli oceani e provoca ondate di calore marine più frequenti e intense. L’oceano assorbe il calore in eccesso e questo crea temperature superficiali del mare superiori alla media.

Dal 1900 la temperatura dell’oceano si è riscaldata di 1°C. Questo dato può sembrare insignificante, ma i coralli sono molto sensibili alle variazioni di temperatura. I coralli iniziano a stressarsi se le temperature aumentano di 1°C o più.

Ma perché le ondate di calore marino sono dannose per la barriera corallina?

Le ondate di calore marine sono pericolose per le barriere coralline perché le temperature oceaniche più calde della media stressano i coralli e possono portare a eventi di sbiancamento di massa. Le ondate di calore marine possono durare settimane, mesi o addirittura anni. Se le temperature oceaniche rimangono elevate per otto settimane o più, i coralli non riescono a riprendersi e iniziano a morire.

Appurate cause e conseguenze, vediamo ora quali sono le prospettive scientifiche.

Gli scienziati ci dicono che, una volta raggiunto un riscaldamento di 1,5°C, le barriere coralline faticheranno a sopravvivere. Se non riusciamo a tenere il riscaldamento sotto gli 1,5°C entro questo decennio, la dura realtà è che assisteremo ad altri eventi di sbiancamento di massa e al rapido declino delle barriere coralline a livello globale.

In soli sette anni, le nostre barriere coralline hanno subito quattro gravi eventi di sbiancamento di massa dei coralli, più rapidi e più gravi di quanto previsto dagli scienziati. Se non agiamo per fermare questo inquinamento, rischiamo il futuro delle nostre preziose barriere coralline.

Possiamo risolvere la crisi dello sbiancamento dei coralli, se decidiamo di farlo

Come fortunatamente spesso accade, abbiamo le soluzioni per fermare questa catastrofe.

Con una vera leadership e le giuste intenzioni possiamo fermare l’inquinamento da carbonio e permettere alle nostre barriere coralline di riprendersi e ricostruirsi. Ma per farlo, dobbiamo abbandonare le fonti di energia sporche e passare oggi alle energie rinnovabili, come l’energia solare o l’eolico.

Se assumiamo una leadership climatica, le nostre barriere coralline e le migliaia di specie che si affidano a loro (compresi noi) potranno ricostruire e prosperare per le generazioni a venire.

In definitiva, dobbiamo impegnarci a:

  • produrre il 100% di energie rinnovabili entro il 2030;
  • ridurre le emissioni del 75% entro il 2030;
  • raggiungere l’obiettivo “Net Zero” entro il 2035;
  • porre immediatamente fine ai finanziamenti e ai sussidi pubblici per carbone, petrolio e gas;
  • non approvare ulteriori infrastrutture per i combustibili fossili e a non realizzare nuovi progetti per il carbone termico, il petrolio e il gas.

Per fermare lo sbiancamento dei coralli dobbiamo fermare l’inquinamento da carbonio che sta riscaldando il nostro pianeta e i nostri oceani. Dobbiamo abbandonare le energie sporche e passare subito alle energie rinnovabili.

Perché non possiamo più nasconderci dietro un dito.

L’estrazione e la combustione del carbone e del petrolio inquinano l’atmosfera e causano il riscaldamento globale. L’aumento dell’inquinamento da carbonio nell’atmosfera intrappola il calore, causando l’aumento della temperatura sulla Terra.

Quanto più alta e prolungata è la temperatura, tanto peggiore è la situazione poiché le ondate di calore negli oceani causano stress ai coralli provocandone lo sbiancamento e la morte.

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