Energia sostenibile per tutti: goal 7 nell’Agenda 2030

ASM SET 23/dic/2020
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Quanto sarebbe divertente avere una bacchetta magica e “PuFF”: energia sostenibile per tutti!? Ecco fatto!!!

Anche i tre desideri da esprimere al genio della lampada potrebbero bastare per risolvere un bel po’ di cose urgenti.

Molti di noi (oltre a liberare il genio) sicuramente sceglierebbero di risollevare le sorti del pianeta… semplicemente per il bene di tutti.

In una manciata di secondi:

Stop allo sfruttamento di energia non rinnovabile, ripartiremmo da zero con l’energia circolare e potremmo beneficiare di tutti i vantaggi insiti in questo gigantesco cambiamento.

Fantasticare fa bene ogni tanto. Ci permette di visualizzare ciò che davvero ci sta a cuore, eliminando ogni ostacolo mentale e fisico: perché quello che importa davvero è raggiungere l’obiettivo con determinazione.

Molte idee non avrebbero visto la luce se qualcuno non avesse pensato l’impensabile, messo su carta il progetto di un sogno, realizzato il prototipo di un oggetto (volante) che vagava solitario per la mente …

Forse è nata così l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile:

“un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU”

In quest’Agenda sono contenuti 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) per un totale di 169 target o traguardi.

Nel 2016 il mondo ha assunto questo impegno, iniziando a farsi guidare dagli appuntamenti in agenda, con l’obiettivo di raggiungere i traguardi prestabiliti entro il 2030.

Quando si parla di “energia sostenibile per tutti” si fa riferimento, in particolare al Goal 7, ma non solo … andiamo a vedere quali sono le ulteriori connessioni.

Visto che al momento ci troviamo sprovvisti di bacchette e lampade magiche, proviamo intanto ad approfondire la questione, per tutti gli appassionati.

Assicurare energia sostenibile per tutti: cosa significa?

Perché c’è bisogno di energia sostenibile per tutti? Cosa fare per raggiungere questo obiettivo?

Innanzitutto, analizziamo le informazioni fornite dal testo, seppur in maniera sintetica potremo ragionare a partire da punti fermi e ufficiali.

Nel complesso l’Agenda 2030 rappresenta l’elaborazione di un documento molto rilevante.

Sono state prese in considerazione praticamente tutte le sfide che la comunità globale ha bisogno di affrontare, riconoscendo la centralità del tema ambientale per il benessere dell’uomo.

Il Goal 7 è definito in questi termini:

“Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.”

Ci troviamo, dunque, di fronte a quattro dimensioni:

  • accessibilità
  • affidabilità
  • sostenibilità
  • modernità

Allora pensiamo al fatto che garantire l’accesso all’energia, implica una serie di presupposti e altrettante conseguenze.

Le dimensioni di questo goal si intrecciano, si intersecano, l’una presuppone il raggiungimento dell’altra.

(Modernità) In primo luogo, dobbiamo considerare che possedere e utilizzare energia, per molti è cosa ovvia e per decenni ha significato benessere e crescita.

(Accessibilità) Ma, questa crescita varia a seconda delle risorse presenti in un territorio e dal potere di acquisto di ogni Paese.

(Affidabilità) Le popolazioni che vivono in zone sprovviste di una certa ricchezza, per esempio, fanno spesso ricorso a metodi di combustione arretrati e rischiosi.

(Sostenibilità) Il 40% della popolazione mondiale, circa 2,7 miliardi di persone, utilizzano biomasse tradizionali per cucinare.

Quindi succede che al fine di nutrirsi, queste persone producono inquinamento domestico.

Sappiamo che l’accessibilità ad un’energia sostenibile e lo sviluppo economico sono in crescita, d’altro canto il numero di decessi conseguenti all’inquinamento domestico è ancora troppo alto: le vittime sono 1,5 milioni (ogni anno).

Le sfide per l’energia

La globalizzazione ha permesso di connettere le reti commerciali di tutto il pianeta, molti ricorrono all’importazione per rifornirsi di energia e diversificare le fonti cui attingere.

Nel momento in cui, però, il livello economico di un Paese rimane inferiore rispetto alle forze finanziarie globali, il costo dell’energia (condizionato da tali parametri) continua a risultare alto e quella popolazione non avrà accesso né all’energia, né ad una crescita.

Indipendentemente, purtroppo, dalle sue risorse e dagli sforzi per un percorso di diversificazione energetica strutturato nel tempo.

Sempre facendo riferimento a quelle zone del mondo (soprattutto i paesi in via di sviluppo) in cui le risorse sono scarse e l’approvvigionamento energetico si rivela “intermittente”, parliamo di: forniture di energia non affidabili.

Le interruzioni di corrente sono un problema reale per lo sviluppo di un Paese e i fattori socioeconomici che determinano l’affidabilità sono molto numerosi.

Sommiamo, per iniziare, uno scarso approvvigionamento ad una gestione inadeguata e all’arretratezza delle infrastrutture necessarie e avremo un risultato chiarissimo.

Le attività economiche (e il reddito) di questi luoghi non hanno futuro. Queste necessitano di approvvigionamenti regolari, gestione solida e sistemi di distribuzione efficienti.

Questi sono alcuni dei motivi per cui possiamo facilmente comprendere che una delle condizioni fondamentali per garantire energia sostenibile per tutti è: aumentare il livello di reddito (potere d’acquisto) tenendo “sotto controllo” le forze economiche che influenzano la spesa globale.

Alla base delle società moderne ci sono elettricità, automatizzazione dei trasporti, information technology e di conseguenza sviluppo economico.

Quindi, le risorse e le infrastrutture che garantiscono la presenza di tali elementi dovrebbero essere, prima di tutto, affidabili.

Obiettivo 7: energia sostenibile e progressi nell’Energy Progress Report

Tra “i fatti e le cifre”, riportati nel sito delle Nazioni Unite, relativi al Goal 7 troviamo questi dati:

  • L’energia è il principale responsabile del cambiamento climatico, rappresentando circa il 60% delle emissioni di gas serra globali
  • Obiettivo-chiave di lungo termine è la produzione di energia a bassa intensità di carbonio, migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare, conformemente ai loro rispettivi programmi di sostegno
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Per quanto riguarda i traguardi da raggiungere al fine di assicurare un’energia sostenibile per tutti, sono stati definiti i seguenti:

  • 7.1 Garantire entro il 2030 accesso a servizi energetici che siano convenienti, affidabili e moderni
  • 7.2 Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia
  • 7.3 Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica
  • 7.a Accrescere entro il 2030 la cooperazione internazionale per facilitare l’accesso alla ricerca e alle tecnologie legate all’energia pulita – comprese le risorse rinnovabili, l’efficienza energetica e le tecnologie di combustibili fossili più avanzate e pulite – e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle tecnologie dell’energia pulita
  • 7.b Implementare entro il 2030 le infrastrutture e migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare, conformemente ai loro rispettivi programmi di sostegno

Tutto ciò è possibile, ma servono sforzi sostenuti. Questo il verdetto del Tracking SDG7: The Energy Progress Report.

Grazie a questo documento è possibile constatare e comprendere i progressi planetari verso il Goal 7.

Secondo il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), in questo contesto saranno fondamentali: l’energia solare e i sistemi fotovoltaici.

Agenda 2030: energia pulita… e tanto altro

Appurato il fatto che l’accesso all’energia è il presupposto per la realizzazione di tanti obiettivi, ci accorgiamo di quanto gli stessi Goal per lo sviluppo sostenibile siano connessi tra loro.

Anche nel caso in cui esulino (apparentemente) dal settore energetico:

  • Eliminazione della povertà (Goal 1)
  • Incremento del sostentamento alimentare (Goal 2)
  • Accesso all’acqua incontaminata (Goal 6)

… miglioramento della salute pubblica, ampliamento di formazione e istruzione, sviluppo dell’economia, valorizzazione dell’uguaglianza o della diversità… tutto è collegato!

L’energia è un elemento fondamentale e quella sostenibile di cui si parla anche attraverso il Goal 13 (definita in certi ambiti come energia circolare) è la chiave in questo momento.

Sappiamo che la popolazione e la spesa pro capite dell’India, dell’Africa sub-sahariana e di altre zone in via di sviluppo, continuano a crescere. Allo stesso modo aumenta la richiesta di servizi e di accesso all’energia moderna.

Si prevede, inoltre, che per i futuri 25 anni il 90% della domanda di energia perverrà dai paesi che non sono membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Una delle maggiori sfide, quindi, è quella di riuscire a far fronte alla crescente domanda energetica, questione centrale nei SDG.

Proprio questo fattore ci rimanda alla dimensione peculiare dell’Obiettivo 7: la sostenibilità.

Il fatto è che le risorse e il flusso di energia dovrebbero essere sufficienti a soddisfare i bisogni primari per l’uomo. Dovrebbero e potrebbero garantire il funzionamento e il miglioramento delle attività sociali, quindi agevolare la qualità della vita di ciascuno.

Tutto ciò, non può essere assolto che in maniera sostenibile.

Quindi l’energia prodotta dovrebbe, per esempio, essere maggiore rispetto ai materiali di scarto generati e all’inquinamento che ne deriverebbe.

Più energia si, ma efficiente!

Una delle azioni esplicitamente richieste dagli accordi internazionali adottati per far fronte ai cambiamenti climatici è il “Clean Development Mechanism” (CDM).

Questo “Meccanismo di sviluppo pulito” riguarda il trasferimento verso i paesi in via di sviluppo di quelle tecnologie necessarie ad ottenere energia pulita.

A quanto pare non sempre i vantaggi provenienti dal CDM, per quanto essenziali e dagli esiti positivi, riescono a contemplare il livello delle necessità locali più specifiche.

Soprattutto nelle aree rurali in cui la povertà regna incontrastata.

Può succedere che la volontà di crescita e sviluppo non tenga conto della realtà vissuta in certi micro-contesti e quindi la priorità diventa quella di identificare potenziali conseguenze dovute alle politiche energetiche.

Attraverso politiche lungimiranti, per esempio, la ricerca di biocombustibili per la necessità globale viene messa in relazione con le condizioni locali.

In altri casi può provocare gravi degradazioni ambientali: pensiamo alla produzione di olio di palma e alla conseguente deforestazione a discapito (in primis) del benessere di quella determinata popolazione.

Energia sostenibile per tutti: la transizione energetica

Esiste un proverbio attribuito (forse erroneamente) a Confucio, che dice:

“Date a un uomo un pesce e mangerà un giorno. Insegnategli a pescare e mangerà tutta la vita”.

Probabilmente per diffondere l’utilizzo di energia rinnovabile nelle regioni più svantaggiate, in modo che possano contribuire alle sfide globali e provvedere “autonomamente” al loro benessere, sarebbero necessarie due cose in particolare:

  • conoscenza
  • tecnologia

Per questo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), tra le altre cose, promuove: l’iniziativa “Solar for Health”.

In questo modo i governi vengono supportati nell’installazione di energia solare allo scopo di migliorare la sicurezza sanitaria delle popolazioni africane, in Asia centrale e negli stati Arabi.

Accedere ad un’energia affidabile e pulita, significa ridurre lo sfruttamento di energia non rinnovabile, ridimensionare gli effetti di emissioni dannose per l’ambiente e l’uomo, contribuire all’inarrestabile transizione energetica.

Anche per l’Europa si tratta di una sfida urgente che offre grandi opportunità.

Già nel gennaio 2007 la Commissione Europea aveva stabilito di perseguire attraverso un approccio integrato “nell’ambito di negoziati internazionali, un obiettivo di riduzione dei gas serra pari al 30% rispetto ai valori del 1990, che i Paesi industrializzati dovranno conseguire entro il 2020″

Dulcis in fundo, in materia di energia rinnovabile, l’Italia ed il nuovo Pniec, Piano nazionale integrato per l’energia e clima.

Dallo scorso gennaio (2020), grazie anche al Ministero dello sviluppo economico, sono stati stabiliti gli obiettivi nazionali per il 2030:

  • investimenti sulle rinnovabili
  • dismissione del carbone
  • taglio delle emissioni
  • maggiore efficienza energetica
  • diffusione delle auto elettriche

Ci auguriamo che al più presto possa esserci energia sostenibile per tutti, che l’energia circolare possa invadere il pianeta, pur senza incantesimi, in maniera adeguata alle necessità.

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